Il Gwathlo scorreva lentamente e la corrente portava con se rami morti e rifiuti limacciosi dalle paludi adiacenti. Per quanto ampio fosse il fiume, si era creata una piccola diga naturale formata dai detriti fangosi e un nuovo malsano bacino si andava a collegare alle marce terre del Nin-in-Eilph.
Illuminato dagli ultimi raggi del sole, Gil Ravin osservava tutto questo? una piccola piena prima o poi avrebbe spazzato via quell?impedimento e le acque melmose, unitesi con quelle pi? fresche giunte da nord avrebbero invaso Tharbad? ma tutto questo pareva non interessare ai suoi cittadini, troppo impegnati a trafficare denaro e merci pi? o meno legali. Il marciume che corrodeva quella citt?, tutta dedita all?interesse del singolo e totalmente indifferente ai problemi comuni, presto o tardi, avrebbe lasciato che il marciume delle paludi inondasse le sue vie, i suoi palazzi, le sue piazze, privandola cos? di quel viavai che per molti anni l?aveva resa la pi? importante citt? commerciale della regione.
La Natura avrebbe presto vinto sull?Uomo e l?Uomo sarebbe presto tornato a darle battaglia.
Non era certo questo che il Sindar desiderava per la Terra che aveva tanto amato? d?altraparte, presto sarebbe giunto il tempo dei Secondogeniti ed egli non poteva farci nulla, questo era il Destino della Terra di Mezzo e non poteva che accettarlo.
Proprio per questo motivo, ancora una volta, i suoi occhi erano puntati l? dove il sole tramonta, ancora una volta le sue orecchie avevano sentito il canto dei gabbiani, e il suo naso il profumo del Mare?
Gil Ravin stava visitando i luoghi che pi? gli erano cari in Eriador, poi, sarebbe tornato ai Mithlond, i Porti Grigi, luogo dove egli nacque soltanto 135 anni orsono, ma che ormai non poteva pi? chiamare casa, perch? sapeva che questa ora si trovava a Ovest, nelle Terre Imperiture di Aman?
Sarebbe rimasto l?, fino al giorno in cui il Richiamo non sarebbe stato troppo forte?
Gi? una volta aveva deciso di lasciare la Terra di Mezzo, ma l?affetto per essa e per i molti amici che l? dimoravano l?aveva convinto a non partire? ma gli anni ahim? avevano cambiato le cose?
Maeglin, il pi? caro tra i fratelli, non camminava pi? all?ombra delle fronde del Cet, e molti erano i Luminosi che da quel giorno avevano abbandonato la Foresta? la mancanza del suo pi? caro amico era ormai divenuta insopportabile, le querce secolari del bosco riesumavano dalla sua memoria mille e pi? momenti passati con il Guardiano, annegandogli il cuore di disperazione.
Se per? di certo lo avrebbe rincontrato un giorno al di l? del Mare, cos? non poteva dire dei suoi compagni Mortali.
I Primigeniti abitualmente non creano legami con le altre Stirpi, e ora Gil Ravin ne comprendeva appieno il motivo?
Aveva visto invecchiare i suoi amici? aveva visto apparire qualche sottile ruga sul bel viso di Genev, e aveva visto qualche capello bianco tra la folta chioma dello Scuro, e le barbe dei Nani si avvicinavano sempre pi? a loro piedi.
Ma sopra ogni altra cosa aveva visto Harm muoversi sempre pi? a fatica, impedito da quella sua gamba ferita, l?aveva visto bere sempre un bicchiere pi? dell?Elfo, e infine l?aveva visto sempre pi? spesso a casa, davanti al fuoco, in silenzio, a ricordare i tempi andati. Non voleva vederlo morire?non voleva veder morire nessuna di quelle persone che aveva tanto amato.
Il sole era ormai calato sull?Eriador, e le stelle brillavano in cielo. GIl Ravin si era ppena lasciato alle spalle il Crocevia di Brea e aveva imboccato la Grande via Est in direzione della Contea, in direzione degli Emyn Beraid, in direzione dei Porti?