Secondo appuntamento con la serie di racconti scritti da Xeandra appositamente per Battlecraft e la Community Challenge 2011, tutti ambientati nelle Arene di World of Warcraft. Se volete leggere altro materiale realizzato da questa nostra amica, visitate la sezione Racconti del forum.

"L'amicizia è rara perché è scomoda."
Roberto Gervaso

Nel momento stesso in cui il getto d'acqua l'aveva colpito, mandando all'aria i suoi geniali piani di fuga, aveva capito di aver fatto l'errore più grosso della sua vita.
Sballottato su è giù per il canale, giusto giusto in tempo per atterrare su di un cumulo di pietre, Nuzak si era massaggiato dolorante il fondoschiena, ignorando l'occhiata di disapprovazione del suo compagno.
"Muoviti" aveva sibilato irato Athaniar "non intendo perdere questa sfida per colpa tua! Quindi alza immediatamente il tuo piccolo e verde deretano e vieni qui!"

Il goblin l'aveva fissato stizzito, richiamando a sè l'elementale d'acqua ed aspettando l'uscita dei due avversari.
Le iridi brune di Nuzak erano corse alla figura alta e slanciata del suo alleato, la cui pelle pallida riluceva sotto la tenue luce dell'arena di Dalaran.
L'elfo del sangue reggeva lo scudo con la semplicità di chi ha combattuto molte battaglie, le lunghe orecchie spostarsi come quelle di un gatto, captando ogni più piccolo rumore.
"Athaniar..." aveva mormorato il goblin "credo che siano quelli di un anno fa..."
"Lo so." era stata la replica scocciata di quest'ultimo "Ed è per questo che avrei preferito tutti, tranne te, piccolo rompiscatole."
"Oh, e piantala! Non è stata colpa mia!" si era lagnato Nuzak "E' che mi sono spaventato e..."
Non aveva fatto in tempo a concludere la frase che le spalle possenti dell'elfo erano scattate in avanti, perpetrando un affondo ai danni del paladino nemico, la spada schiantarsi violentemente contro le piastre dell'armatura.


"MUOVITI!" l'aveva incitato nuovamente "e trova l'altro!"
"Ma...ma..." aveva balbettato Nuzak "non riesco, deve essersi nascosto, non lo so..."
Il goblin si era guardato intorno convulsamente, agitando le mani in aria e ragionando velocemente su quale incantesimo fosse meglio fare per salvarsi la pelle.
La sua, beninteso.
Quando il duello si era avvicinato troppo alla sua esile figura, aveva deciso che era il momento di correre ai ripari, accucciandosi dietro un paio di casse e paralizzando al suolo l'umano.
Il paladino, sorpreso dall'improvvisa incapacità di muovere le gambe, aveva parato la lama di Athaniar con grande fatica, e ben presto fu chiaro chi avrebbe vinto dei due.
Gli elfi del sangue avevano sempre avuto quel qualcosa di delicato ed androgino che li rendeva scherno di molti gladiatori, quasi guardarsi le unghie e sistemarsi i capelli fosse il loro passatempo preferito, al pari delle femmine. Eppure, persino gli orchi si erano dovuti rimangiare a forza quelle parole, soprattuto da quando li avevano visti agire in campo, squartando e massacrando con la stessa avida violenza dei lupi dei monti di Alterac.

In quegli occhi, rischiarati da giada purissima, si leggeva il riflesso di un passato da vendicare e lavare nel sangue, l'eburneo sorriso di creature nate da un alito di vento diventare il ghigno di un predatore rabbioso.
E Athaniar non era da meno.
Si era abbassato, assestando un montante sinistro all'uomo e conficcandogli l'elsa del gladio tra le costole, inducendolo ad arretrare.
Rapido, gli aveva sferrato un pugno alla mascella, piccole gocce di sangue macchiargli il viso deformato dalla tensione della lotta.
La spada era scivolata tra le placche dell'armatura, recidendo la vita del paladino e lasciandolo a terra, la pozza cremisi schiudersi sotto di lui come petali di un fiore.
Nuzak sospirò sollevato, uscendo dal suo nascondiglio ed avvicinandosi all'elfo.
"Beh, dopotutto non è andata così male!" si era ritrovato a borbottare "adesso manca solo..." ma le parole gli erano morte in gola.
Aveva puntanto un dito ossuto dietro le schiena di Athaniar, le pupille dilatate in uno sguardo terrorizzato.
No, decisamente il gladiatore non era il suo lavoro.

E che lui fosse dannato se la sua schifosissima passione per i soldi l'avesse riportato ad iscriversi a quella competizione.
A quest'ora poteva benissimo essere a bordo del suo X-pack 2100, progetto d'altissima ingegneria, sfrecciando per i cieli di Azeroth.
Oppure sulle nuove giostre che il suo amico aveva da poco inaugurato, provando l'ebrezza di lanciarsi da quarantrè metri di altezza.
Oh no no no, meglio ancora!
A mangiare quei buonissimi molluschi che Sazai gli aveva portato dalla sua ultima pesca!
Ed invece si trovava in una puzzolente ed angusta arena, un felino grosso quanto un troll abbattersi sulle spalle del suo compagno, atterrandolo.

"NUZAAAAK!" aveva ruggito di pura furia l'elfo "muovi quelle tue ridicole gambette e vieni qui! AIUTAMI!" aveva gridato scrollandosi di dosso la pantera e colpendola alla testa con i resti dello scudo "Sono già ferito, mi serve una mano!"
Ma le sue ridicole gambette erano invece corse dalla parte opposta del foro, cristalli di ghiaccio piovere sull'impiantito come le lacrime che avevano preso a scorrergli lungo le guance.
"Nonononono! Hai visto quanto è grosso? Io NON ci vengo lì!" aveva squittito acuto, ricodando ad Athaniar di sbudellarlo una volta finito l'incontro.

L'elfo del sangue aveva opposto una strenua resistenza, ma quando l'ennesima zampata del felino l'aveva raggiunto alla tempia, azzerando bruscamente le sue risorse di replica, era crollato al suolo, svenuto.
Nuzak, nascosto dietro le stesse casse di prima, aveva strabuzzato gli occhi sbigottito, percorrendo con lo sguardo i muscoli possenti della fiera sotto la fluida pelliccia nera, simile a liquido inchiostro.
Con un balzo improvviso, il druido si portò alla sua stessa altezza, avanzando lentamente, la lingua rosa schioccare nella parodia di un sorriso tra le zanne snudate.
Bene.
Dunque era così che finiva: morto stecchito nella sudicia arena di Dalaran.
Sarebbe stato la barzelletta dei suoi amici per gli anni venire, per tutti gli Dei!
Il goblin chiuse gli occhi, sulla punta delle dita piccole scintille di magia vorticavano impazzite, aspettando solo il momento in cui avrebbero creato uno scudo che niente sarebbe stato in grado di scalfire.
Almeno per qualche minuto.
Poi, successe quello che Sazai avrebbe chiamato "grossa botta di culo".
Un fiotto d'acqua fuoriuscì con potenza immane dal centro della rena, colpendo in pieno il druido e riportandolo al suolo nella sua forma elfica, stordito e dolorante.
E fu la spada di un redivivo Athaniar a recidergli il capo.
Prima ancora che i suoi denti smettessero di battere tra loro dal terrore, la folla urlò il loro nome, invocando la vittoria ed il giusto compenso.

Avevano vinto?
Avevano DAVVERO vinto?
Ne ebbe la conferma scrutando la borsa piena di monete d'oro che fu posta nella mani dell'elfo del sangue, le labbra piene di quest'ultimo stendersi in un sorriso arrogante.
Sorrise anche lui, muovendo a mezz'aria la mano e salutando gli astanti, la coda dell'occhio posarsi sul luccichio invitante del premio.
Sussultò quando incrociò l'iride minacciosa di Athaniar, le sopracciglie bionde aggrottate in un cipiglio contrariato.
"NON.CI.PROVARE." scandì inviperito "questi sono MIEI, visto il tuo coraggio da leone. Dovrei prendere a calci quel tuo didietro grosso ed inutile, ma non lo farò."
"Perchè sai che sono un compagno fedele?" tentò speranzoso il goblin
L'elfo rilassò i lineamenti, inginocchiandosi davanti a lui e mormorandogli nell'orecchio:
"No...perchè se lo facessi non avrei più il piacere di vederti correre per tutta l'arena come un pavido coniglio delle Elwynn Forest...e poi" concluse rialzandosi "chi sarebbe così tonto da essere l'esca eccellente per l'ego di quegli idioti elfi della Notte, correndo come se avesse il fuoco nei pantaloni per tutta l'arena?"
Nuzak rimase lì impalato come un perfetto idiota, osservando vacuo l'elfo che si allontanava trionfante, il mantello cremisi oscillare ipnotico, sfiorando le pozze di sudiciume senza veramente toccarle, cifra distintiva di una razza nata per dominare ed ingannare.
Espirò forte, posandosi una mano sulla fronte.
Mai tentare di prendersi gioco di un Elfo del Sangue.
MAI.Statistiche: Inviato da Ligario — 27-05-2011 10:24 — Risposte 0 — Visite 20



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