Nome arkwind
Razza : Elfo
Et?: sconosciuta
Classe : segreta

L'arco scintillava tra la fitta boscaglia e una leggiadra ombra camminava sui sinuosi rami
degli alberi secolari che costituivano quel luogo.In quel momento si poteva udire solo
il fruscio del vento che si insinuava tra gli alberi creando un suono allo stesso tempo
melodioso e rilassante.I piccoli squarci tra le chiome degli alberi mostravano pezzetti di
cielo limpido e facevano filtrare all'interno del bosco una lieve luce soffusa che lo
rendeva alquanto misterioso. I rivoli d'acqua che dissetavano i numerosi alberi secolari
tacevano come a volersi nascondere da un pericolo che da li a poco avrebbe rovinato la
pace e la tranquillita di quell'incontaminato bosco.Anche quell'ombra sembrava fare parte
di quel naturale equilibrio boschivo e ne gli alberi ne gli animali sembravano accorgersi
dei suoi veloci movimenti.Oltre la sagoma, l'unica cosa visibile di quell'ombra era un
maestoso arco apparentemente dorato ma che in realta rifletteva solamente i pochi raggi
del sole che riuscivano a penetrare in quella scura foresta. Poco piu a sud, un rumore
assordante interruppe il meraviglioso silenzio del bosco, facendo librare in volo le numerosespecie di uccelli
che nidificavano sui rami di quei gigantesci alberi secolari.
Come d'incanto anche il rumore del vento venne a cessare sostituito dal rumore di lievi
ma numerosi passettini di creaturine piccole e agili che da lontano
si sarebbero potute confondere con piccoli elfi ma che in realt? erano di tutt'altro genere.
L'ombra si precipito'a grande velocita' verso sud, ove provenivano quei passi.Non ci mise molto a raggiungere
il luogo ove si rese conto che circa 20 snaga stavano marciando verso le profondita
piu nascoste di quel bosco, forse alla ricerca di qualcosa o di qualcuno. L'ombra non fu
avvistata da questi piccoli guerrieri, la loro vista era troppo fiacca per poter vedere tra
le fitte foglie degli alberi ove l'ombra si nascondeva ad osservarli. Continuarono a marciare
verso nord con questa misteriosa ombra che gli seguiva senza farsi scorgere come fosse stata
magicamente invisibile ai loro occhi. Piu avanzavano nel bosco, piu'la vegetazione si
infoltiva fintanto che i piccoli guerrieri non furono costretti a camminare in fila indiana
per poter passare tra gli alberi del bosco. Improvvisamente si sollevo' in aria una
dolce nenia che colse all'impreparati gli snaga che al sentir quel suono si misero in cerchio
afferrando con forza le loro metalliche spade quasi a volersi difendere da quel improviso
suono.Nel giro di 30 secondi intorno al cerchio formato dai piccoli guerrieri vennero a formarsi
delle alte ombre che reggevano in mano dei possenti archi di fattura certamente elfica.
Da tale visione gli snaga furono talmente presi di sorpresa che la prima cosa che cercarono
di fare fu quella di scappare ma subito si resero conto che erano completamente circondati da
quelle ombre che adesso gli puntavano gli archi contro, pronti a scoccare le loro freccie.
Da quel cerchio venne allo scoperto un'ombra che si rivelo'essere un alto elfo, di color
verde chiaro che reggeva in mano un'arco costruito con un pregiatissimo legno che scintillava
al contatto con i raggi del sole. Tutti gli snaga alla comparsa dell'elfo si girarono verso
lui brandendo le loro spade in metallo come se avessero ripreso coraggio alla vista
dell'elfo. L'elfo gli scruto' e disse nella loro lingua :"Io sono Darkwind, elfo e protettore
di questo bosco, nonch? vostro carnefice. Rammentate la mia faccia, o servi dell'oscuirta',
perch? sar? l'ultima faccia elfica che vedrete" e aggiunse poche brevi parole nella sua lingua.
Gli snaga non ebbero neanche il tempo di pensare al da farsi che si ritrovarono a terra con
una freccia piantata nel cuore, sentendo sopraggiungere la morte in loro. E cosi' fu. Dopo
neanche 10 secondi tutti gli snaga si ritrovarono senza vita con le ombre che erano
scomparse davanti ai loro occhi nel'istante precedente la loro morte.L'unica ombra rimasta
sul posto era quella del'elfo che aveva parlato a questi piccoli guerrieri,che si chino' a
raccogliere dal corpo esanime di quello che intuitivamente si poteva capire fosse il capo,
un foglietto di carta macchiato di sangue che probabilmente avrebbe fatto capire all'elfo
i motivi del viaggio di quelli snaga.L'elfo si diresse al centro del bosco da lui difeso
lasciando i corpi di quei piccoli guerrieri in balia degli animali della foresta.
Ad un certo punto gli alberi si fecero piu radi e al centro del bosco si poteva scorgere un
insediamento, formato da tende e case in legno che si mimetizzavano benissimo con l'ambiente
circostante. Davanti alle case e alle tende si potevano vedere numerosi elfi intenti a fare
ognuno quello che doveva essere il loro compito societario.Potevi vedere elfi che
intagliavano il legno, elfi che prestavano le loro cure agli alberi, elfi che cantavano e
anche elfi che conversavano con gli animali, o almeno cosi sembrava. Il nostro elfo, arrivato
in quello che si poteva definire il suo villaggio entro' dentro una tenda sorvegliata per
poi uscirne quando l'oscurit? della notte era ormai calata.L'espressione dell'elfo era cupa
il che faceva presagire che fosse accaduto qualcosa di particolare dentro quella tenda.
L'elfo entro' detro un'altra tenda, probabilmente la sua, dalla quale usci' con un pesante zaino
da viaggio, con al collo il suo arco e su una spalla la faretra con le freccie. Si diresse verso
quella che gli umani avrebbero potuto considerare la rimessa dei cavalli,uscendone in groppa ad
uno di essi(cavalli ovviamente, anche se umani avrebbe fatto piu scena :P).Scalcio'
il cavallo che prese a correre in direzione est facendo con grande agilit? lo slalom tra gli alberi del bosco.
Al passaggio dell'elfo e del suo cavallo si potevano vedere delle ombre chinarsi,
probabilmente altri elfi che probabilmente si inchinavano in segno di saluto al loro fratello.
Giunto al limite del bosco, l'elfo fermo il suo destriero e si mise a guardare in direzione del suo
villaggio. Per alcuni secondi ne l'elfo ne il suo destriero si mossero' e nemmeno un suono
si udi'provenire dal bosco come se tutte le creature e le cose appartenenti al bosco stessero
attendendo qualcosa.Ad un certo punto da dentro il bosco si levo la nenia cantata in occasione
dello sterminio dei piccoli snaga, alla quale anche il nostro elfo si uni' per qualche secondo.
Al cessare della nenia, l'elfo e il suo cavallo ripresero la loro corsa verso un qualche a noi
sconosciuto luogo lontano dalla loro casa.